Tour del Ruché
Alla scoperta del territorio di produzione del vino Ruché, un raro vitigno autoctono coltivato a Castagnole, nel Monferrato astigiano che ha ottenuto la denominazione DOCG nel 2010. E’ considerato un interessante vino di nicchia dagli enologi a livello anche internazionale.
MONFERRATO OUTDOOR

DESCRIZIONE ITINERARIO
Versione alternativa del Tour del Ruchè, vino tipico della zona, dedicata a city bike e mountain bike.
Su questo vino e sul vitigno da cui si ricava non esistono fonti scritte che possano raccontare le origini e la vicenda. E così il Ruchè di Castagnole Monferrato si è guadagnato un alone di mistero che ancora oggi lo contraddistingue, anche grazie alle incerte interpretazioni riguardanti il nome del vitigno: infatti, alcuni pensano che Ruchè sia da ricondurre a San Rocco e alla comunità di monaci che avrebbero importato il vitigno dalla Borgogna e che lo coltivavano nei pressi di un monastero – oggi scomparso – dedicato al santo di Montpellier; altri, invece, ritengono che Ruchè derivi dal piemontese roche, parola che indica le aree collinari erte e arse dal sole dove il vitigno cresce meglio. Ma esiste anche una terza ipotesi, legata al roncet, termine francese che si riferisce a una malattia della vite alla quale il Ruchè resistette particolarmente bene, tanto da ereditarne il nome. In ogni caso una cosa è certa: a Castagnole Monferrato il Ruchè è sempre stato il vino della festa; dopo ogni vendemmia nelle cantine delle famiglie del posto riposava qualche bottiglia di Ruchè, da bersi nelle occasioni più importanti. Un forte impulso alla produzione si ha solo negli anni Sessanta del Novecento, quando don Giacomo Cauda, parroco di Castagnole Monferrato, si dedica con passione alla coltivazione di un vitigno che considera un dono di Dio. Così, quando negli anni Settanta cominciano a comparire le prime bottiglie di Ruchè del Parroco, questo vino comincia ad attirare le attenzioni che merita. Grazie anche all’impegno del sindaco, il Ruchè di Castagnole Monferrato conquista la doc nel 1987, ottenendo la docg nel 2010. Oggi ‘il principe rosso del Monferrato’ è un vino noto e apprezzato, ma la sua aura di leggenda continua a seguirlo, tanto che ancora si vocifera che fosse stato proprio il Ruchè a sostenere le milizie astigiane nell’ardua impresa delle crociate.Il tour parte da Moncalvo e usa la vecchia strada che permetteva di raggiungere il borgo di Penango. Da lì si scende e si gira a destra sulla Statale (Attenzione: strada molto trafficata per 3 km) e si raggiunge il borgo di Calliano, che si attraversa. All’uscita di Calliano si prende il bivio a destra per Cascine Montarsone (nelle giornate terse si può ammirare il panorama sul Monviso); da qui si sale, con alcuni tornanti, al paese di Portacomaro (paese che ha dato i natali agli avi di Papa Bergoglio). Si scende poi a sinistra in direzione della zona industriale per poi salire verso Cascina Gioia e ridiscendere per la Fornace di Castagnole. A destra sulla SS 14 (Attenzione: strada abbstanza trafficata per 3 km), poi subito a sinistra nella frazione Valenzani in direzione di Refrancore; al centro del paese si gira a sinistra, proseguire fino al bivio per Santo Stefano e proseguire fino a Montemagno. Qui si corre sul crinale della collina, con la vista sul panorama monferrino costellato di borghi caratteristici. A Montemagno prendere in direzione Castagnole e il percorso qui fa fare il giro della vecchia Miraja (il nome del quartiere che sorge sulle antiche mura dell’antico castello; ne rimangono tracce visibili nei palazzi). Da Castagnole attraverso una panoramica tra i vigneti si raggiunge San Desiderio; di qui a destra verso Grana e si prende la valle in direzione di Casorzo. Qui al “Bialbero” (“scherzo” della natura in cui un ciliegio è nato sopra a un albero di gelsi) si prende a sinistra attraverso i vigneti e si raggiunge Grazzano; da lì si ritorna lungo la SP30 poco trafficata a Moncalvo, punto di partenza e di arrivo del nostro itinerario.
CARATTERISTICHE DEL PERCORSO
Partenza e arrivo: Moncalvo
Lunghezza totale: 69,6 km
Ascesa: 315 m
Discesa: 135 m
Difficoltà: medio
Note: ideale per city bike, ma possibile anche per mountain bike
ALTIMETRIA
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